La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha avviato il conto alla rovescia per il conclave che eleggerà il suo successore. In un contesto di grande attesa, un’analisi condotta dall’intelligenza artificiale ha suscitato scalpore, indicando il cardinale italiano Pietro Parolin come il candidato più probabile a diventare il prossimo Pontefice. L’IA di ChatGPT, interrogata dal programma francese Tech&Co dell’emittente Bfmtv, ha elaborato una previsione dettagliata basata su criteri specifici, alimentando il dibattito su chi guiderà la Chiesa cattolica nei prossimi anni.
La Previsione di ChatGPT: Parolin al 27,6%
L’intelligenza artificiale ha assegnato a Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano, una probabilità del 27,6% di diventare Papa. Parolin, considerato il “numero due” del Vaticano, è una figura di spicco grazie alla sua esperienza diplomatica e alla sua vicinanza alla linea di Papa Francesco. L’IA ha stilato una top 5 dei “papabili”, includendo:
- Pietro Parolin (Italia, 27,6%): Segretario di Stato, apprezzato per la sua capacità di mediazione e governance.
- Luis Antonio Tagle (Filippine, 24%): Cardinale noto per il suo approccio pastorale e progressista, con un forte sostegno tra i cardinali asiatici, africani e latinoamericani.
- Matteo Zuppi (Italia, circa 15%): Presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, vicino alle posizioni di Francesco sulla giustizia sociale.
- Peter Erdo (Ungheria): Figura di compromesso, con un profilo moderato.
- Peter Turkson (Ghana): Considerato un “kingmaker” progressista, ma meno favorito a causa delle resistenze legate alla provenienza africana.
L’IA ha anche ipotizzato un 12% di probabilità per un candidato a sorpresa, come il francese Jean-Marc Aveline, che potrebbe emergere come compromesso se i blocchi di cardinali italiani e del Sud del mondo (Asia, America Latina, Africa) si neutralizzassero a vicenda durante il voto.
Come l’IA Ha Elaborato la Previsione
Per evitare influenze esterne, ChatGPT non ha considerato articoli di stampa, basandosi invece su cinque criteri oggettivi:
- Sociologia del collegio elettorale: Analisi dei 135 cardinali elettori, di cui 108 nominati da Francesco, che riflettono la sua visione globale e progressista.
- Desiderio di continuità o rottura: La preferenza per un candidato in linea con il pontificato di Francesco o per un cambiamento.
- Governance e diplomazia: Competenze nel gestire il Vaticano e le relazioni internazionali.
- Età e salute: Fattori che influenzano la longevità del pontificato.
- Accettabilità ideologica: Capacità di mediare tra le correnti progressiste e conservatrici della Chiesa.
Questi criteri hanno portato l’IA a favorire Parolin, descritto come una figura capace di sintetizzare le diverse sensibilità del Collegio Cardinalizio. Tagle, pur vicino, necessita di ulteriori 30-35 voti dai cardinali europei moderati per raggiungere la maggioranza, un obiettivo “fattibile ma non scontato”. Turkson, invece, è visto come un influente sostenitore di candidati progressisti, ma la sua elezione è ostacolata da pregiudizi legati al continente africano e al colore della pelle.
Il Contesto del Conclave
Il conclave, previsto per l’inizio o la metà di maggio 2025, si terrà in un momento di transizione per la Chiesa. Con l’80% dei cardinali elettori nominati da Francesco, è probabile che il nuovo Papa prosegua sulla strada dell’inclusione e della riforma. Tuttavia, la possibilità di un candidato italiano, come Parolin o Zuppi, risponde anche al desiderio di una parte della Chiesa di tornare a una leadership europea dopo i pontificati di Papa Giovanni Paolo II, Ratzinger e Bergoglio.
Sfide e Prospettive
L’analisi di ChatGPT rappresenta un esercizio tecnologico affascinante, ma non privo di limiti. Papa Francesco stesso aveva espresso preoccupazioni sull’uso dell’IA, sottolineando nel 2024, durante il G7, la necessità di un quadro etico per garantirne un uso “umano e controllato”. La sua partecipazione a eventi internazionali, come la sessione sull’IA al G7, aveva già dimostrato l’interesse della Chiesa per le implicazioni etiche della tecnologia.
Inoltre, l’IA non può cogliere le dinamiche imprevedibili del conclave, dove alleanze, ispirazioni spirituali e compromessi giocano un ruolo cruciale. La storia recente, con l’elezione a sorpresa di Giovanni Paolo I nel 1978 e di Bergoglio nel 2013, conferma che i pronostici possono essere smentiti.
Conclusione
L’intelligenza artificiale, indicando Pietro Parolin come il prossimo Papa con una probabilità del 27,6%, ha acceso i riflettori su una figura di spicco del Vaticano, ma ha anche aperto un dibattito sull’incrocio tra tecnologia e spiritualità. Mentre il mondo cattolico si prepara al conclave, la previsione di ChatGPT rimane un’ipotesi intrigante, ma il vero esito dipenderà dai cardinali e, per i credenti, dalla volontà divina. Parolin, Tagle, Zuppi o un outsider come Aveline: solo il fumo bianco dalla Sistina rivelerà il nome del nuovo Pontefice.